Presepe Vivente a Castanea delle Furie

Presepe Vivente a Castanea delle Furie

Quando il sacro scende in strada e viene interpretato dalla gente

Sin dal suo nascere, l’Associazione turistico culturale “Giovanna d’Arco” si è prefissata fra i suoi obiettivi la tutela, la salvaguardia, la conservazione e la fruizione dei beni storico-artistici, paesaggistici e monumentali del Casale di Castanea delle Furie. In quest’ottica, è nato il Presepe vivente.

  • Sede: Villa Arrigo (ex Costarelli), Castanea delle Furie (ME)
  • www.giovannadarco.org
  • info@giovannadarco.org
  • 090318004 – 3801224132
Indirizzo
Castanea delle Furie
Data
  • -

Castanea delle Furie

Oscure sono le origini di Castanea ma quello che è certo è il fatto che già nell’antichità il primo nucleo abitato era circondato da fitti boschi di castagno, da cui il nome di Castanea. Il territorio era anche caratterizzato da un ferace terreno che consentiva l’impianto dei gelseti per il baco da seta, attività fiorente fino al 1887. Probabilmente già esistente come agglomerato urbano ben definito in epoca normanna, divenne Baronato sotto gli aragonesi e nel sec. XIV sottoposta al dominio dei Lancia, quindi, dei Sollima. Flagellata nel 1347 da una terribile pestilenza, agli inizi del ‘500 vi si stabilì l’Ordine Gerosolimitano di San Giovanni dei Cavalieri di Malta. Saccheggiato e più volte devastata da Ariadeno Barbarossa (1543), da turchi e pirati, il Casale partecipò alla rivolta antispagnola del 1674-78 per poi passare in proprietà del marchese Giuseppe Gaudioso. Nel 1727 venne incorporato dal Senato messinese ed ebbe un ruolo importante negli eventi risorgimentali del 1820 e 1860. Fino a prima del sisma del 1908 contava ben 24 chiese, delle quali due parrocchiali, e 3 conventi (San Francesco di Paola, 1574); Sant’Agostino (1590); degli Agostiniani in Contrada Grazia (1430).

LO SAPEVI CHE?

Castanea delle Furie deve questo nome al fatto di essere una “Foras” della città di Messina (= porta) dalla parte settentrionale, da qui l’attributo di “Furia” o “Furie”.

Il Presepe Vivente

Dal 1989, dal 25 dicembre al 6 gennaio, i componenti della locale Associazione turistico culturale “Giovanna d’Arco”, a Castanea delle Furie, allestiscono un “Villaggio bethlemmiano” vivente nel lussureggiante parco della ex Villa Costarelli concesso con grande sensibilità dal notaio Nino Arrigo e dai fratelli, attuali proprietari. Oltre 350 figuranti popolano questo Presepe che ha uguagliato, se non superato, la fama dell’analoga sacra rappresentazione che dal 1983 si tiene a Custonaci, un piccolo Comune in provincia di Trapani. Il fatto è che tutta la comunità dell’antico Casale messinese partecipa a questa grande rappresentazione da "teatro edificante" medievale e nessuno recita o mima pateticamente gesti, manualità, saperi antichi di mestieri artigianali, contadini e pastorali. Nessuna finzione, insomma, perché gli ambienti, i tipi umani, gli strumenti di lavoro, le suppellettili, gli arredi e le botteghe che compongono tutti i quadri viventi di questa rappresentazione "en plein air", attingono proprio dal vissuto degli abitanti di Castanea, dai loro segni autentici di una civiltà e di una cultura agro pastorale che un tempo scandiva i giorni del villaggio.   

Il Presepe Vivente nelle parole dei componenti l’Associazione

“Arriva il 25 dicembre, e con le tuniche piegate in una busta, le nostre famiglie lasciano le case incamminandosi verso la Villa e ad ogni passo si allontanano dal ventunesimo secolo, pronti per attraversare il ponte verso il passato. E riempiendo le capanne si riempiono anche i nostri animi, che pieni di una luce nuova, con naturalezza si calano nei personaggi dell’Anno Uno, facendo finta di non vedere i visitatori sfilare davanti a loro per le vie del percorso, che osservano curiosi le mani laboriose degli artigiani che impastano il pane, o lavorano il legno; e attirati dalle musiche orientali si fermano divertiti a osservare le odalische e il lussurioso Erode che striscia tra le loro gambe […] Salendo cambia di nuovo la musica, cessa il rumore […] si cominciano a scorgere dei raggi luminosi che marcano il cielo: è la stella cometa che guida verso la grotta, eccola lì: la giovane Maria coccola il neo-nato Gesù sotto lo sguardo di Giuseppe che completa il quadro della natività. E sembra che una parte della luce che anima 200 personaggi visti fino a quel punto, sia adesso riflessa nei visi dei visitatori, che escono rinnovati e quasi sorpresi dalla piccola Betlemme.”.

 

(Foto Roberto Principato)