Birdwatching al Parco dei Nebrodi

Lì, dove osano le aquile

Birdwatching al Parco dei Nebrodi

L’ambiente incontaminato del Parco dei Nebrodi, con le sue alture, costituisce un punto privilegiato per il birdwatching, lo studio degli uccelli in natura, l'ascolto e il riconoscimento dei loro canti e richiami.

Birdwatching al Parco dei Nebrodi

Il Parco dei Nebrodi

Il Parco dei Nebodi offre la possibilità di alcuni itinerari escursionistici che consentono di ammirare le diverse specie di avifauna da straordinari punti di osservazione per gli appassionati di birdwatching. L’”Agrifoglio” è un itinerario che si sviluppa attraverso una zona interamente boscata con partenza dal territorio di Militello Rosmarino per giungere ad Alcara Li Fusi. Lungo il sentiero si trovano punti panoramici da dove è possibile osservare una buona parte del Parco e la grande varietà di uccelli quali usignoli, upupa, beccacce, picchi, ghiandaie e colombacci. Le “Rocche del Crasto”, imponente formazione rocciosa di grande bellezza, sono tre itinerari che si sviluppano lungo sentieri nella Zona “A”. Percorsi che si snodano tra primule, ciclamini, anemoni, orchidee e macchie di ginestra e di leccio. Numerosi i rapaci da osservare, oltre il Falco e lo Sparviero, l’Aquila reale e i Grifoni in uno scenario incantevole ed emozionante con vista dall’alto sul mare e sull’arcipelago delle Eolie. La “Dorsale dei Nebrodi”, lungo itinerario escursionistico di circa 70 km, attraversa le uniche zone umide d’alta quota della Sicilia e consente una privilegiata osservazione ornitologica.

LO SAPEVI CHE?

Il culto di Dioniso o Bacco nei Monti Nebrodi è attestato dalle monete di Halaesa (Tusa), Amestrato (Mistretta), Calacte (Caronia marina), Alontion (San Marco d’Alunzio). Inoltre, Dioniso si chiamava pure Nebròdes e quindi i Monti furono, letteralmente, i “Monti di Bacco”.

La fauna avicola

Nel territorio nebroideo sono stati individuati circa 150 specie di uccelli. La Cincia bigia di Sicilia è un passeriforme lungo circa 12 centimetri e il Parco rappresenta per l’animale un habitat ideale per le estese formazioni boschive con alberi ricchi di cavità adatti per la nidificazione. Il Codibugnolo di Sicilia è un simpatico uccelletto molto allegro e vivace, dalla lunga coda e che presenta una particolare caratteristica: utilizza, infatti, piume di ogni genere con le quali riveste l’interno e l’esterno del nido. Per la sua abitudine di nidificare nei buchi dei muri, la Ballerina gialla spesso vive a contatto con l’uomo nelle abitazioni rurali ma il suo habitat ideale sono le zone collinari e montuose e comunque, le zone dov’è presente l’acqua. Fra i rapaci, diffusa è la presenza dello Sparviero, un rapace che da secoli viene utilizzato nella falconeria per le sue grandi capacità di cacciatore e del Falco pellegrino, abilissimo nel predare gli uccelli in volo. Nei terreni adibiti a pascolo non è difficile avvistare la Coturnice di Sicilia, uno splendido e ormai raro uccello che è stato anche immortalato da Antonello da Messina nel “San Girolamo nello studio” del 1474-75.

L’Aquila Reale e il Grifone

Le Rocche del Crasto (1315 m. s.l.m.) che ricadono nel territorio dei Comuni di Alcara Li Fusi e San Marco d’Alunzio, sono il regno della maestosa Aquila Reale e dell’elegante Grifone. È sui fianchi scoscesi e inaccessibili di questo massiccio roccioso di natura calcarea che i due rapaci nidificano. L’Aquila Reale, lunga fino ad un metro compresa la coda, ha un forte becco che le consente di uccidere le prede di qualsiasi dimensione. La tecnica è quella dell’agguato o in volo e solitamente cacciano in due, una con volo basso per impaurire la preda e l’altra dall’alto per catturarla. Per gli antichi greci l’Aquila Reale era il simbolo di Zeus e, agli albori del Cristianesimo, divenne simbolo di spiritualità perché vola in alto e quindi associata all’evangelista Giovanni, il più spirituale degli altri. Il Grifone, che era considerato ormai estinto in Italia tranne che in Sardegna, si può oggi osservare mentre sorvola il Parco dei Nebrodi grazie alla sua reintroduzione specialmente nei comuni di Alcara Li Fusi e Militello Rosmarino. Dall’aspetto tipico di avvoltoio, la più antica immagine che lo raffigura è stata rinvenuta in Iran su un sigillo risalente al 3.000 a.C.

Monti Nebrodi
98033 Cesarò ME