Chiesa Madre dell’Assunta di Galati Mamertino

Museo d’Arte e Devozione

Chiesa Madre dell’Assunta di Galati Mamertino

In stile rinascimentale risalente al XVI secolo, la facciata fu lavorata dai maestri scalpellini Antonino, Filippo e Carmelo Alessandro. È divisa in tre navate da 12 colonne doriche (una per ogni apostolo) in pietra serena, tipica dei Nebrodi.

Galati Mamertino

La fondazione di Galati Mamertino (810 m.s.l.m.) si fa risalire al IV sec. a.C., da un vaso in bronzo di quest’epoca portato alla luce nel suo territorio. Galati deriva dall'arabo Qal'at, cioè rocca, (ad esempio, Qal‛at Fī-mī  “la rocca d’Eufemio” (Calatafimi), Qal‛at al-Balūṭ “la rocca delle querce” (Caltebellotta), appunto la rupe dove sorgeva il castello di cui rimangono i ruderi. Mamertino si collega invece ai guerrieri figli di Mamerte, il dio osco della guerra corrispondente a Marte, che dominarono Messina e il suo territorio nel III sec. a.C. Esistente già come Borgo durante la dominazione araba, i Normanni lo assegnarono nel sec. XII ad un loro fedele guerriero, Eleazaro Mallaurazio. Nel 1308 fu possedimento di Corrado Lancia e nel 1320 di Blasco Lancia. Alla fine del sec. XIV è in possesso di Bartolomeo Aragona cui sarà tolto nel 1393 dopo la sua ribellione a Re Martino. Borgo fortificato da una cinta muraria fin dal sec. XVI, gli ultimi feudatari di Galati Mamertino furono i De Spuches, nobile famiglia spagnola e duchi del Casale messinese di Santo Stefano a Messina. Nel 1630 vi fu istituito il Peculio Frumentario.

LO SAPEVI CHE?

A Galati Mamertino si trova la cascata del Catafurco, una cascata naturale in corrispondenza di un dislivello di circa 30 mt. lungo il corso del torrente San Basilio. Alla base le acque si raccolgono in una cavità naturale chiamata “Marmitta dei Giganti” dove, in estate, ci si può bagnare.

La Chiesa Madre – I dipinti

Una ricca pinacoteca di dipinti, soprattutto settecenteschi del pittore Giuseppe Tresca (Sciacca, 1710 – Palermo, 1795) esponente minore del XVIII secolo in Sicilia che studiò a Roma alla scuola di Sebastiano Conca (Gaeta 1680 – Napoli 1764), si conserva nella Chiesa Madre. “S. Vincenzo Ferreri”, tela firmata “Ioseph Tresca 1753”; “S. Michele Arcangelo, tela firmata e datata “Ioseph Tresca 1753”; “Presentazione al Tempio”, tela firmata “Ioseph Tresca a. 1753”; “S. Giacomo Apostolo”, tela firmata “Ioseph Tresca a. 1753”; “S. Antonio di Padova”, tela firmata “Ioseph Tresca a. 1753”; “S. Ignazio di Loyola”, tela di scuola conchesca (sec. XVIII); “S. Gaetano Thiene”, tela di composizione tipicamente conchesca (sec. XVIII); “Martirio di S. Agata”, tela di Pietro Novelli detto il Monrealese (Monreale 1603 – Palermo 1647), di impianto caravaggesco; “Immacolata”, tela firmata e dedicata Gaetanus Mercurio panormitanus, pinxit et devotione sororis Conceptae Marchiolo…”  (1774); “Assunta”, bellissima composizione conchesca di ottima mano (sec. XVIII); “S. Francesco e S. Chiara”, tela di ambito conchesco (sec. XVIII); “S. Francesco Saverio”, tela di autore anonimo (sec. XVIII).

La Chiesa Madre – Le sculture

Capolavori della scultura rinascimentale sono le opere di Antonino Gagini, figlio di Antonello. La “Trinità” del 1543 fu portata a termine dopo che Aurelio Basilicata non riuscì a portare a compimento l’incarico che gli era stato precedentemente conferito nel 1539. Nel basamento è raffigurata la Traslazione della Casa di Loreto. A sinistra il motto, “MORS MORTIS/NON FERETIS ME SINE ME” (“LA MORTE NON PUO’ PORTARE ME STESSO SENZA DI ME”). Fu scolpita a Palermo e poi trasportata a Galati. L’“Annunciazione” è un gruppo scultoreo del 1553. I Gagini (secoli XV e XVI) erano originari di Bissone sul lago di Lugano. Famiglia di artisti, architetti, pittori e, soprattutto, scultori, si trasferì nel XV secolo a Genova, dividendosi, poi, in due rami separati. Il primo fu attivo nell'Italia settentrionale, in Francia e in Spagna, mentre il secondo, dalla seconda metà del XV secolo, fu attivo in Sicilia e in Calabria. Nel secondo gruppo, operante in Sicilia, troviamo Domenico Gagini (1420-25 ca. - 1492) che apprese l'arte a Firenze nella bottega di Filippo Brunelleschi e che nel 1459 si trasferì a Palermo. Il “San Sebastiano” è invece una scultura lignea di scuola fiammingo-renana del 1480.  

 (Foto di Rosy Schiavo e Domenico Paternostro)

Chiesa Madre Santa Maria Assunta
Via Roma, 81, 98070 Galati Mamertino ME