
Galati Mamertino
La fondazione di Galati Mamertino (810 m.s.l.m.) si fa risalire al IV sec. a.C., da un vaso in bronzo di quest’epoca portato alla luce nel suo territorio. Galati deriva dall'arabo Qal'at, cioè rocca, (ad esempio, Qal‛at Fī-mī “la rocca d’Eufemio” (Calatafimi), Qal‛at al-Balūṭ “la rocca delle querce” (Caltebellotta), appunto la rupe dove sorgeva il castello di cui rimangono i ruderi. Mamertino si collega invece ai guerrieri figli di Mamerte, il dio osco della guerra corrispondente a Marte, che dominarono Messina e il suo territorio nel III sec. a.C. Esistente già come Borgo durante la dominazione araba, i Normanni lo assegnarono nel sec. XII ad un loro fedele guerriero, Eleazaro Mallaurazio. Nel 1308 fu possedimento di Corrado Lancia e nel 1320 di Blasco Lancia. Alla fine del sec. XIV è in possesso di Bartolomeo Aragona cui sarà tolto nel 1393 dopo la sua ribellione a Re Martino. Borgo fortificato da una cinta muraria fin dal sec. XVI, gli ultimi feudatari di Galati Mamertino furono i De Spuches, nobile famiglia spagnola e duchi del Casale messinese di Santo Stefano a Messina. Nel 1630 vi fu istituito il Peculio Frumentario.