Storia di un’antichissima devozione
Secondo la tradizione, nell’anno 42 d.C. la Madonna consegnò una Lettera agli ambasciatori messinesi Girolamo Origgiano, Marcello Benefacite, Centurione Mulè e Ottavio Brizio, scritta il 3 giugno di suo pugno e con la quale benedisse la città di Messina divenendone Patrona. Una Lettera che la Vergine legò con alcuni suoi capelli e consegnò agli ambasciatori messinesi che, informati dalla predicazione di Paolo Apostolo nel Villaggio messinese di Briga Marina dove era approdato, si erano recati a renderle omaggio in Palestina e ne avevano ricevuto, oltre al prezioso manoscritto, la Sua perpetua protezione della città. L’8 settembre dello stesso anno l’ambasceria ritornò a Messina, recando il prezioso chirografo della Madonna il cui originale, purtroppo, è andato perduto. In virtù di questa devozione, molti messinesi hanno il nome di Letterio e Letteria, “Lillo” e “Lilla” e festeggiano il loro onomastico il 3 giugno. In tale giorno si svolge la processione del fercolo per le vie cittadine e per l’occasione, il dipinto che raffigura la Madonna della Lettera col Bambino sull’altare maggiore della Cattedrale viene ricoperto, soltanto quel giorno, dalla preziosa Manta d’oro, opera di Innocenzo Mangani del 1666, conservata nel Tesoro del Duomo.